sabato 26 giugno 2010

Qui il bavaglio, a Mosca i coltelli


Mentre in Italia si pensa al bavaglio per cercare di limitare fuga di notizie e mezzi di informazione, in Russia è stato assassinato un giornalista di 26 anni, Dmitrij Okkert. Ho appreso la notizia dal blog del collega Andrea Riscassi, grande esperto del mondo dell'informazione russa. Mi limito ad annotare come, forse, qui non si stia così male: altrove si muore. E ogni commento è senza dubbio superfluo: se qui la categoria dovrebbe lottare per lavorare, a Mosca si lavora per lottare: invertendo l'ordine dei fattori, questa volta il risultato cambia. E molto. Secondo il portale freedomhouse.org che stila una classifica dei paesi più liberi in per quanto riguarda il settore del'informazione, l'Italia, (parzialmente libera secondo il portale) è al 72esimo posto (insieme all'India e al Benin) e dietro il Sudafrica e i Ghana. La Russia è al 172esimo posto: paese pericoloso.

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