Ho lasciato passare qualche giorno prima di dedicarmi ad un servizio sul digitale terrestre del sempre «puro» e sempre «puntuale» Fatto Quotidiano.
Il 16 giugno, un servizio dell’edizione cartacea del giornale, titolava «Da governo di B. oltre 220 milioni di incentivi per i decoder digitali terrestri. Li vendeva Paolo Berlusconi». Ora, cercando di andare oltre il titolo e sviscerare il servizio, l’autrice sosteneva che Silvio Berlusconi avrebbe favorito una società controllata al 51% dal fratello Paolo per la produzione di decoder digitali terrestre. L’azienda in questione, la Solari.com srl sembrerebbe l’unica in Italia ad aver goduto del contributo statale di 220 milioni di euro. Per il Fatto, Lg, Philips, TeleSystema, Phonola, Thomson, Auriga e Sagem (solo per citarne alcune) non esisterebbero e, soprattutto, non produrrebbero decoder digitali terrestri. Etichette fantasma sugli scaffali? Oppure contributi arrivati nelle casse di società estranee alla galassia Berlusconi?
Ultima puntualizzazione: la Solari.com, la «controllata» da Berlusconi, avrebbe avuto «ricavi» per la vendita dei decoder pari allo 0,5% del suo fatturato. Una percentuale del tutto insignificante anche a fronte del fatto che basta andare sull'elementare wikipedia per vedere che la società è in liquidazione......
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sabato 19 giugno 2010
sabato 12 giugno 2010
La Gelmini, il sarcasmo e gli attributi di Bersani
«Bersani ha saputo darmi solo della rompi puntini, puntini, puntini. Avrò il difetto di rompere quella cosa lì, lui ha il difetto che quella cosa lì non ce l’ha. E quindi, come dire ... Non so cosa sia peggio. Oggi per governare serve molto coraggio, serve molta determinazione». Firmato MariaStella Gelmini, durante un incontro in Franciacorta ieri sera.
Ora, non voglio scendere nei dettagli nè della riforma scolastica, nè sulle qualità anatomiche prestazionali del leader del Pd. Però...voglio dire...schermaglie del genere al massimo si sentono nel biennio delle scuole superiori...al governo sarebbe auspicabile avere altri argomenti. Punto.
Ora, non voglio scendere nei dettagli nè della riforma scolastica, nè sulle qualità anatomiche prestazionali del leader del Pd. Però...voglio dire...schermaglie del genere al massimo si sentono nel biennio delle scuole superiori...al governo sarebbe auspicabile avere altri argomenti. Punto.
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mercoledì 9 giugno 2010
...Quale bavaglio?
Penso che, in fondo, la bavaglia (come i bimbi) o il bavaglio (come i grandi) ce la siamo già messa da soli. Aspettando comunicati stampa, comodi per carità, ma inevitabilmente figli di una parte della notizia, accettando "veline" come acqua santa. Forse servirebbe più tempo per scoprire, camminare, annusare...forse servirebbe più coraggio. Forse servirebbe essere anche un pochino meno impiegati. Tutti.
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