sabato 3 luglio 2010

Coppa Mazzotti, nel ricordo di due amici della Mille Miglia


Oggi parte la seconda edizione della Coppa Mazzotti. Quest'anno non sarò al via (fortunatamente per la macchina di Giovanni) ma non mancherò di salutare alla partenza i tanti amici che si giocheranno la vittoria. Sarà l'occasione per rivedere tanti protagonisti dell'ultima Mille Miglia, dal re Giuliano Canè ai grandi sfidanti Bruno Ferrari, Roberto Gaburri, Enzo Ciravolo e Michele Cibaldi: il percorso è quello tradizionalmente rievocativo della Coppa Mille Miglia Gran Premio Brescia del 1940, un insieme di tra lunghi rettilinei tra Brescia, Cremona, Mantova e quindi nuovamente a Brescia.
Molto interessante sarà il comportamento delle vetture e dei piloti sullo sterrato del parco dell'Oglio a Isola Dovarese, tra Cremona e Mantova: un tuffo nel passato prima di risalire verso Brescia con l'arrivo al museo Mille Miglia. Chi vincerà? Punto su Michele Cibaldi perchè dire Canè è troppo semplice. Stasera vedremo se sarò stato buon profeta, del resto anche il Brasile poco fa ha perso.

Quest'anno la Coppa Mazzotti sarà anche l'occasione per ricordare due amici della Mille Miglia e del Club Franco Mazzotti scomparsi nell'ultimo anno: l'ex segretario Raoul Patrizi e l'ex consigliere Andrea Curami: due appassionati di auto e "tecnici" delle auto storiche intese come simbolo della crescita tecnologica automobilistica.

venerdì 2 luglio 2010

Trenitalia, avanti così


Ieri ennesima puntata della vergogna a bordo del treno Milano-Venezia (fortunatamente solo nella tratta Brescia-Desenzano). Salito a bordo, mi accorgo che il vetro (o quel che è) della porta che separa una carrozza dall'altra è stato rotto ma che, il personale sempre diligente e attento, ha posto una serie di scotch per evitare che pericolosissimi pezzi di vetro potessero in qualche modo nuocere.
Ironia della sorte, proprio al di là della porta danneggiata si trovava il bagno (lì fortunatamente la porta c'era) con tutti gli annessi e connessi.


Perdendo lo sguardo oltre il finestrino, vengo rapito dalla scritta "per un maggiore confort tenere i finestrini chiusi". Ma, dico, detto che l'impianto di climatizzazione è un optional per principini, qualche dirigente di Trenitalia ha idea di cosa significhi tenere i finestrini chiusi su quelle carrozze? Forse in futuro abbineranno al biglietto normale una bombola d'ossigeno, previo pagamento supplemento. Non importa, quel che conta è la pubblicità e le campagne che invitano gli italiani ad usare il treno per rispettare l'ambiente: ma il treno rispetta gli italiani?

giovedì 1 luglio 2010

Quattro militari e un bicchiere di plastica

Scena surreale in stazione a Brescia. Nel piazzale antistante, in ossequio alle norme per la sicurezza, una pattuglia della Finanza e una dei Carabinieri. Ad un certo punto, mentre i 4 militari chiacchieravano fumando una sigaretta, si avvicina un extracomunitario chiaramente in condizioni critiche. Segni distintivi: andatura caracollante, parlata strascicata, abbigliamento vissuto. Si avvicina e inizia una storia dicendo che in un bar ha preso il caffè e glielo hanno dato nel bicchiere di plastica, chiaro segno di razzismo. Dopo 10 minuti il finanzino gli risponde "pazienza, non andare più li"! Il carabiniere...più pratico, gli dice "fai conto d'averlo preso alla macchinetta".
A questo punto, con legittimi dubbi sul racconto di una persona non lucidissima, mi chiedo se le macchinette siano razziste e cosa si nasconda dietro la dicitura "caffè marocchino". Chissà dove hanno cenato quei quattro militari a presidio della stazione e dei....bicchieranti

Il Garda dal lago




Il giorno dopo una splendida gita in barca, mi ritrovo alla scrivania pensando a quell'acqua liscia come l'olio, al piacere di un tuffo in mezzo al lago e alla leggerezza con cui, attraccati ad un porto, ci si può bere una birretta fresca.
Ieri pomeriggio è stata inaugurate l'estate a bordo dell'Enterprise con capitan Rizzo al posto di comando, almeno fino a quando non me l'ha ceduto.
Dal porto di Desenzano abbiamo raggiunto la spiaggua della Brema, al largo di Colombare di Sirmione dove mi sono fatto il primo bagno dell'estate (dalla barca).
Dopo una sosta, ci siamo avvicinati al Castello di Sirmione passando davanti a Villa Ansaldi, dove il ministro Mariastella Gelmini ha festeggiato il suo matrimonio nello scorso inverno.
Da Sirmione abbiamo puntato verso Rivoltella, zona porto, dove la spiaggia era più viva che mai grazie anche al nuovo campo da beach volley appena terminato. Un salto sulla riva, due birre al bar e via verso Desenzano. Fine della gita: ma dall'equipaggio manca un mezzo marinaio. Affondato davanti al faro durante la manovra di attracco (anche se a me piace chiamarlo parcheggio).

Cristina Plevani, il ricordo del "suo" Pietro Taricone

Per una volta riprendo me stesso: la morte di Pietro Taricone per certi versi ha riportato alla ribalta anche la figura di Cristina Plevani, 35enne bagnina di Iseo che nella casa del Grande Fratello ebbe una storia con il giovane "bullo" venuto dalla provincia di Caserta.
Una storia intensa, come racconta Cristina nell'intervista a Bresciaoggi, un amore nato tra le telecamere della casa e naufragato lontano dalle stesse. Penso che Pietro e Cristina, a modo loro, abbiano incollato allo schermo milioni di italiani. All'epoca avevo 20 anni: e ho ben nitidi i ricordi di quell'edizione. Tutte le altre, sono state delle imitazioni. Per rivivere parzialmente quei gironi, o quantomeno per ricordarli, ecco l'intervista a Cristina sul suo Pietro Taricone.

martedì 29 giugno 2010

Pietro Taricone, la morte del guerriero


Aveva colpito per i suoi modi burberi. Aveva "preso" il cuore di Cristina Plevani e la testa di migliaia di uomini, pronti a sedute in palestra pur di imitarlo e acquisire un briciolo del fascino "palestrato e senza scrupoli" che lo contraddistingueva.
Pietro Taricone, 35 anni, è morto stanotte dopo essersi schiantato durante in incidente mentre si lanciava con il paracute a Terni. Un'attività "estrema", che puntava in alto e che dall'alto tornava poi verso il basso: per certi versi, la vita che aveva voluto per sè. Dalla periferia di Caserta su fino alla popolarità del Grande Fratello (2000) e quindi giù a picco per un periodo di anonimato durante il quale ha frequentato un corso di recitazione. Poi su di nuovo verso la televisione, alti e bassi. Ora è nuovamente in prima fila: tristemente e drammaticamente in prima fila.

lunedì 28 giugno 2010

Gnarr, il sindaco più divertente del mondo


“Non dovete avere paura del Partito Migliore, perché è il partito migliore. Se non lo fosse, si sarebbe chiamato il Partito Peggiore o il Partito Cattivo. Ma non accetteremmo mai di stare in un partito così”. Messo così, il ragionamento non fa una piega.
Peccato che l’autore del nobile e scontato pensiero sia nientemeno che il sindaco di Reykjavik di Jon Gnarr, l’attore comico che qualche settimana si era candidato a sindaco della capitale islandese per protesta. Non pensava, o forse, che il suo partito prendesse la maggior parte dei voti: le urne gli hanno infatti rifilato 6 seggi sui 15 disponibili in consiglio. Per poter governare ha cercato quindi degli alleati: requisito, aver visto tutte e cinque le stagioni della serie televisiva «The Wire»: pare che alla fine solo i socialdemocratici rispondessero alla richiesta. Pertanto, Gnarr governa anche se ogni sua iniziativa viene presa con le pinze temendo una nuova, insindacabile e imprevedibile discriminante. Quantomeno la sua politica, se non portasse risultati (finale comune alla maggior parte dei governi) resterà almeno nell’album dei ricordi come «alternativa» e «divertente». E in questi tempi non è poco.

domenica 27 giugno 2010

La candelina "asfaltata"


Desenzano qualche mese fa ha perso una parte di sè. Non un locale, non un pezzo di lago ma una strada, quella della candelina, che dalla stazione portava fino a Rivoltella. Era una strada bianca, paradiso di podisti e cicloamatori. La provincia di Brescia ha ritenuto di asfaltarla. E in tangenziale restano le buche che quando piove non si vedono.