Parcheggiare la bicicletta, legandola ad un palo ai giardini di via dei Milla, a Brescia, rischia di diventare un rischio. La catena impedisce l'asportazione del telaio ma...appunto, solamente di quello. Deve essere la teoria della bici componibile: una ruota qui, una sella là...
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domenica 3 ottobre 2010
Parcheggiare la bici è un rischio
Parcheggiare la bicicletta, legandola ad un palo ai giardini di via dei Milla, a Brescia, rischia di diventare un rischio. La catena impedisce l'asportazione del telaio ma...appunto, solamente di quello. Deve essere la teoria della bici componibile: una ruota qui, una sella là...
giovedì 9 settembre 2010
Brescia, schermi al plasma in stazione
Super sorpresa ieri sera quando sono andato in stazione per prendere il treno che mi avrebbe riportato a casa: ad ogni binario, appesi ai pilastri, c'erano attaccati 3 maxischermi che mandavano in onda immagini tratte da non so quale canale. E, clamoroso, si sentiva pure l'audio.
Ad occhio e croce alla stazione di Brescia ne sono stati installati almeno una trentina: non voglio conoscere i termini dell'operazione, certamente però sarei pronto a rinunciare a qualche minuto di "visione" in cambio di treni puntuali e puliti. Sempre che, dando per scontato il ritardo, Trenitalia cerchi almeno di rendere più comoda l'attesa. In quel caso a Brescia non guasterebbero nemmeno alcune sedie in più rispetto alle 18 sistemati nell'atrio d'ingresso. Un po' pochine.
Ad occhio e croce alla stazione di Brescia ne sono stati installati almeno una trentina: non voglio conoscere i termini dell'operazione, certamente però sarei pronto a rinunciare a qualche minuto di "visione" in cambio di treni puntuali e puliti. Sempre che, dando per scontato il ritardo, Trenitalia cerchi almeno di rendere più comoda l'attesa. In quel caso a Brescia non guasterebbero nemmeno alcune sedie in più rispetto alle 18 sistemati nell'atrio d'ingresso. Un po' pochine.
domenica 29 agosto 2010
Il pagellone del Brescia
PARMA-BRESCIA: 2-0

SERENI: 6,5. Non può fare niente perchè con due «compari» come Dallamano e Zoboli è come difendere a distanza una Ferrari lasciata nel parcheggio con le chiavi dentro. Per il resto para quello che può...se il Brescia resta vicino al rientrare in partita il merito è soprattutto suo.
ZAMBELLI: 5,5. Non impeccabile sul gol del Parma, per il resto almeno fornisce l’impressione di sapere in che categoria gioca. Se poi Kone ha un concetto di raddoppio piuttosto labile la colpa non è certamente sua ma di chi, semmai, non riesce a porvi rimedio.
MARTINEZ: 5,5 La mano fasciata non è un’alibi, «buca» sul 2 a 0, poi cerca di chiudere dove può quando può.
ZOBOLI: 5. Sul gol invece che provare a chiudere chiama un fuorigioco che non c’è. Per il resto prova anche ad impostare facendo capire perchè nel Torino non giocava quasi mai. Si spinge anche in avanti ma la sua sforbiciata vale solo tre replay su Sky
DALLAMANO: 5. Giovinco non gli passa sopra perchè per lui è troppo alto. Però gli va via a destra, sinistra e anche in mezzo alle gambe. Rischia di farsi arrestare per vagabondaggio, quando prova a lanciare con il suo mancino non lascia ricordi che meritino di essere ricordati.
KONE: 5. Se sei greco, giocavi nell’Iraklis ed eri svincolato...non è per una congiuntura astrale. Mosso da eccessivo fairplay...lascia Zambelli quasi sempre due contro uno. Generoso.
BUDEL: 5,5. Prova qualche apertura, per il resto Morrone ha altro passo e forza. Al suo posto CORDOVA (5) che si fa notare per un paio di punizioni dalla distanza tirate parecchio male.
VASS: 5,5. Apprezzabile il riordino alla pettinatura, meno i tentativi di coprire a sinistra e in mezzo al campo. Troppo poco per l’ungaro che cerca almeno di dare una mano a Dallamano.
DIAMANTI: 5. Cambiando canale la sua foto è passata anche a «Chi l’ha visto?». Forse sta ancora finendo il trasloco. Al suo posto EDER (5,5) che almeno prova a farsi vedere....
POSSANZINI: 5,5 Il capitano di tante battaglie fa il solito, si batte e si sbatte. Peccato che le proporzioni che governano la qualità, in serie A abbiano altre «conversioni» rispetto alla B.
CARACCIOLO: 5. In queste condizioni non è presentabile in serie A. Cerca il fraseggio e sbaglia, prova di forza ma gli altri ne hanno di più. Al suo posto entra in campo FECZESIN che potrà raccontare ai parenti in Ungheria di aver giocato in serie A.
IACHINI: 6. Lui lo sapeva e aveva chiesto tre giocatori. Se non li ha...non potendo giocare in 8...cerca il male minore. Peccato che Ligabue era emiliano e non bresciano...quindi mentre Iachini si accontenta...il Parma gode.
SERENI: 6,5. Non può fare niente perchè con due «compari» come Dallamano e Zoboli è come difendere a distanza una Ferrari lasciata nel parcheggio con le chiavi dentro. Per il resto para quello che può...se il Brescia resta vicino al rientrare in partita il merito è soprattutto suo.
ZAMBELLI: 5,5. Non impeccabile sul gol del Parma, per il resto almeno fornisce l’impressione di sapere in che categoria gioca. Se poi Kone ha un concetto di raddoppio piuttosto labile la colpa non è certamente sua ma di chi, semmai, non riesce a porvi rimedio.
MARTINEZ: 5,5 La mano fasciata non è un’alibi, «buca» sul 2 a 0, poi cerca di chiudere dove può quando può.
ZOBOLI: 5. Sul gol invece che provare a chiudere chiama un fuorigioco che non c’è. Per il resto prova anche ad impostare facendo capire perchè nel Torino non giocava quasi mai. Si spinge anche in avanti ma la sua sforbiciata vale solo tre replay su Sky
DALLAMANO: 5. Giovinco non gli passa sopra perchè per lui è troppo alto. Però gli va via a destra, sinistra e anche in mezzo alle gambe. Rischia di farsi arrestare per vagabondaggio, quando prova a lanciare con il suo mancino non lascia ricordi che meritino di essere ricordati.
KONE: 5. Se sei greco, giocavi nell’Iraklis ed eri svincolato...non è per una congiuntura astrale. Mosso da eccessivo fairplay...lascia Zambelli quasi sempre due contro uno. Generoso.
BUDEL: 5,5. Prova qualche apertura, per il resto Morrone ha altro passo e forza. Al suo posto CORDOVA (5) che si fa notare per un paio di punizioni dalla distanza tirate parecchio male.
VASS: 5,5. Apprezzabile il riordino alla pettinatura, meno i tentativi di coprire a sinistra e in mezzo al campo. Troppo poco per l’ungaro che cerca almeno di dare una mano a Dallamano.
DIAMANTI: 5. Cambiando canale la sua foto è passata anche a «Chi l’ha visto?». Forse sta ancora finendo il trasloco. Al suo posto EDER (5,5) che almeno prova a farsi vedere....
POSSANZINI: 5,5 Il capitano di tante battaglie fa il solito, si batte e si sbatte. Peccato che le proporzioni che governano la qualità, in serie A abbiano altre «conversioni» rispetto alla B.
CARACCIOLO: 5. In queste condizioni non è presentabile in serie A. Cerca il fraseggio e sbaglia, prova di forza ma gli altri ne hanno di più. Al suo posto entra in campo FECZESIN che potrà raccontare ai parenti in Ungheria di aver giocato in serie A.
IACHINI: 6. Lui lo sapeva e aveva chiesto tre giocatori. Se non li ha...non potendo giocare in 8...cerca il male minore. Peccato che Ligabue era emiliano e non bresciano...quindi mentre Iachini si accontenta...il Parma gode.
sabato 28 agosto 2010
Iachini chiede, il Brescia risponde?

Sull'intervista pubblicata sulla Gazzetta dello Sport di Oggi, Giuseppe Iachini fa il punto della situazione del suo Brescia. "Abbiamo fatto le finestre e i fiocchetti, ora serve la casa vera e propria". Traduzione: "Grazie Corioni per Diamanti ed Eder, magari me ne bastava anche solo uno, però adesso mi serve anche qualcosa d'altro perchè troppi giocatori sono inesperti o esordienti nella categoria".
Effettivamente, qualche riga dopo, Iachini aggiusta il tiro. "Siamo incompleti, mi serve un terzino sinistro, un difensore centrale ed un interno di centrocampo". Mi permetto di tradurre nuovamente. "Giocherà con il 4-3-1-2, quindi siccome Dallamano e Mareco o Zoboli non mi danno abbastanza garanzie, mi servono due elementi di categoria. E per finire, siccome Vass è un esordiente e Budel in serie A non ha mai fatto benissimo, mi servirebbe anche un interno di centrocampo di categoria".
Mi sembrano parole sacrosante che dovrebbero buttare acqua sul fuoco incendiato in una pizza in delirio per Diamanti ed Eder (31 presenze in due in serie A nelle loro carriere). Questo Brescia, a mio giudizio, non è per nulla attrezzato per una salvezza tranquilla: solo Cesena e Catania secondo me sono al livello dei biancazzurri, Lecce, Chievo, Cagliari e Bari hanno oggettivamente qualcosa in più. Anche se si chiama esperienza, è comunque un valore.
mercoledì 25 agosto 2010
Brescia, writers e indignazione unilaterale
Ho sorriso negli ultimi giorni nel leggere, sentire, vedere, l'indignazione dei politici di Brescia per quanto riguarda l'imbrattamento, deplorevole, della scultura di Kapoor e del treno della metropolitana.
Ho sorriso perchè non ho sentito nessuna di quelle persone indignarsi quando viene imbrattato un muro di un'abitazione privata o la vetrina di un locale pubblico: non ho sentito le stesse parole cariche di accuse quando i muri di molte abitazioni del centro storico, corso Garibaldi in primis, ma anche via Ugoni e via dei Mille, sono stati presi di mira da sedicenti artisti. Certo...la beffa maggiore è per i cittadini: il metrobus e la scultura sono stati pagari dal denaro pubblico, insieme di tanti denari privati. Gli stessi denari privati che servono per ripulire i muri delle abitazioni private. Ma certamente è più "espositivo" esprimere giudizi e morali su una scultura e non su un'abitazione privata di un povero operaio che, al massimo, si terrà la scritta sul muro perchè ritinteggiare costa troppo.
Della serie....quel che conta è farsi vedere e sentire....
Ho sorriso perchè non ho sentito nessuna di quelle persone indignarsi quando viene imbrattato un muro di un'abitazione privata o la vetrina di un locale pubblico: non ho sentito le stesse parole cariche di accuse quando i muri di molte abitazioni del centro storico, corso Garibaldi in primis, ma anche via Ugoni e via dei Mille, sono stati presi di mira da sedicenti artisti. Certo...la beffa maggiore è per i cittadini: il metrobus e la scultura sono stati pagari dal denaro pubblico, insieme di tanti denari privati. Gli stessi denari privati che servono per ripulire i muri delle abitazioni private. Ma certamente è più "espositivo" esprimere giudizi e morali su una scultura e non su un'abitazione privata di un povero operaio che, al massimo, si terrà la scritta sul muro perchè ritinteggiare costa troppo.
Della serie....quel che conta è farsi vedere e sentire....
sabato 21 agosto 2010
Anche a Brescia arriva lo street soccer
In Brasile giocando a calcio per strada nascono i fenomeni: a Brescia, giocare a calcio, è vietato persino nei parchi. Poco male, vorrà dire che il Brescia non potrà contare su campioni dal piede sopraffine e dalla movenza felina abituata a schivare turisti e piante.
Detto questo, però, a Brescia c'è anche chi gioca per strada: è successo ieri sera in via Eritrea, zona comparto Milano: quattro ragazzi, due per parte, si lanciavano e calciavano una piccola palla da calcio color oro (quella che nella fotografia si intravede appena sopra il muraglione dopo un lancio fuori misura). Mi hanno fatto sorridere....evidentemente...sfruttando il non traffico agostano, si sono costruiti un campo sull'asfalto. Del resto anche la PlayStation...ha un titolo che si chiama "StreetSoccer".
Detto questo, però, a Brescia c'è anche chi gioca per strada: è successo ieri sera in via Eritrea, zona comparto Milano: quattro ragazzi, due per parte, si lanciavano e calciavano una piccola palla da calcio color oro (quella che nella fotografia si intravede appena sopra il muraglione dopo un lancio fuori misura). Mi hanno fatto sorridere....evidentemente...sfruttando il non traffico agostano, si sono costruiti un campo sull'asfalto. Del resto anche la PlayStation...ha un titolo che si chiama "StreetSoccer".

mercoledì 18 agosto 2010
Gioco di post Ferragosto: trova le analogie
Dopo una visita al cantiere dello stadio Rigamonti e avere constatato come i lavori non siano propriamente avanzati (ma l'inguaribile ottimista Labolani assicura che tutto verrà fatto per tempo, del resto non ho mai sentito un politico dire che i lavori sono in ritardo, al massimo dicono di essere in anticipo sul ritardo), mi sono soffermato sullo spogliatoio dello stadio cittadino, proprio quello dove entraranno le telecamere di Sky per riprendere i giocatori nella loro dimensione più riservata. Rispetto a quelli di altri stadi...trovate le analogie. Quello del Rigamonti ovviamente è il primo...











Il Brescia e le sinergie: queste sconosciute
Nei giorni scorsi il presidente della Provincia Daniele Molgora ha ricevuto in Broletto il Brescia Calcio per ringraziarli della splendida promozione e per incoraggiarli in vista del prossimo campionato di serie A.
L'occasione mi è cara per fare una riflessione sul tema ritiri squadre di calcio: quest'anno il Brescia è andato a Storo, bassa val Rendena, le montagne sono quelle che si vedono dalle finestre, non quelle che si vivono. Ma fino qui, poco male. Ma perchè invece che portare il Brescia a Storo non si opta per una sinergia con un paese montano della nostra provincia? Sarebbe un bellissimo sistema per valorizzare il territorio e farlo vedere ai bresciani che tanto spesso trascurano quello che hanno in casa.
Perchè la provincia, con Brescia Tourism e i consorzi vari non sigla un accordo e manda il Brescia ogni anno in un comune diverso? Penso ad una turnazione Valcamonica, Valsabbia e Valtrompia: penso che non ci sarebbe niente male in un trittico Breno, Capovalle, Bovegno. In fondo, basta uscire dalla città, e smaltiti i tempi di Mazzone (Vipiteno e Dimaro come mete estive) il Brescia non è che ha vissuto in zone ad altissima concentrazione turistica (Pieve di Cadore, Valdaora e, appunto, Storo).
Ho provato a parlare con qualcuno della società: risposta, "noi andiamo dove ci offrono le condizioni". Traduzione: costi bassi e strutture. Detto che il Brescia non gioca a hockey su ghiaccio....credo che un campo da calcio e un albergo si trovi ovunque e che i costi di Treviso Bresciano, o Serle, siano in linea con Storo soprattutto con l'intervento di un progetto di marketing della Provincia. Forse basta pensarci.
L'occasione mi è cara per fare una riflessione sul tema ritiri squadre di calcio: quest'anno il Brescia è andato a Storo, bassa val Rendena, le montagne sono quelle che si vedono dalle finestre, non quelle che si vivono. Ma fino qui, poco male. Ma perchè invece che portare il Brescia a Storo non si opta per una sinergia con un paese montano della nostra provincia? Sarebbe un bellissimo sistema per valorizzare il territorio e farlo vedere ai bresciani che tanto spesso trascurano quello che hanno in casa.
Perchè la provincia, con Brescia Tourism e i consorzi vari non sigla un accordo e manda il Brescia ogni anno in un comune diverso? Penso ad una turnazione Valcamonica, Valsabbia e Valtrompia: penso che non ci sarebbe niente male in un trittico Breno, Capovalle, Bovegno. In fondo, basta uscire dalla città, e smaltiti i tempi di Mazzone (Vipiteno e Dimaro come mete estive) il Brescia non è che ha vissuto in zone ad altissima concentrazione turistica (Pieve di Cadore, Valdaora e, appunto, Storo).
Ho provato a parlare con qualcuno della società: risposta, "noi andiamo dove ci offrono le condizioni". Traduzione: costi bassi e strutture. Detto che il Brescia non gioca a hockey su ghiaccio....credo che un campo da calcio e un albergo si trovi ovunque e che i costi di Treviso Bresciano, o Serle, siano in linea con Storo soprattutto con l'intervento di un progetto di marketing della Provincia. Forse basta pensarci.
sabato 14 agosto 2010
Gioco di Ferragosto: trova le differenze
Navigando nel mare magnum della Rete, mi sono imbattuto, indirizzato da un suggerimento di un collega, nei siti Internet di due donne in vista della vita social politica cittadina. Laura Castelletti, ex presidente del consiglio comunale e attualmente membro del consiglio comunale per la lista omonima, e Sara Balsamo, sindacalista nel settore edile, compagna dell'assessore ai lavori pubblici del comune di Brescia Mario Labolani.
Guardando i due siti/blog, non mi sono potuto precludere una riflessione: sono praticamente identici, ovviamente non per contenuto ma per grafica. Eppure, così a prima vista, non mi sembra utilizzino tecnologie open source. Per questo vi invito a trovare le differenze ed...eventualmente...a scoprire chi ha copiato chi. Anche se le idee, possibilmente belle, devono viaggiare.


Casomai, mi sono chiesto, se da un lato l'impostazione è uguale, da dove venga la scelta cromatica di utilizzare il verde per una (Laura Castelletti) e il blu-azzurro per l'altra (Sara Balsamo): e, infine, vuoi vedere che hanno frequentato lo stesso corso di linguaggio gestuale? Il look director invece è palesemente diverso.
Guardando i due siti/blog, non mi sono potuto precludere una riflessione: sono praticamente identici, ovviamente non per contenuto ma per grafica. Eppure, così a prima vista, non mi sembra utilizzino tecnologie open source. Per questo vi invito a trovare le differenze ed...eventualmente...a scoprire chi ha copiato chi. Anche se le idee, possibilmente belle, devono viaggiare.


Casomai, mi sono chiesto, se da un lato l'impostazione è uguale, da dove venga la scelta cromatica di utilizzare il verde per una (Laura Castelletti) e il blu-azzurro per l'altra (Sara Balsamo): e, infine, vuoi vedere che hanno frequentato lo stesso corso di linguaggio gestuale? Il look director invece è palesemente diverso.
domenica 8 agosto 2010
Se anche Diamanti dice no....Brescia
Anche Diamanti ha rifiutato il Brescia. Del resto come dargli torto...passare dagli1,5 mln di euro a Londra, sponda West Ham, per passare ai si dice 600 mila euro a Brescia.
Ora, mi chiedo, dopo Eder e Diamanti, chi sará il prossimo obiettivo? Jeda? Tavano? L'impressione é che alla fine arriverá l'ennesima scommessa o giovane dalle grandi (il Cerci di turno) che non si dimostrerá all'altezza perché se lo fosse non lo darebbero in prestito. Per il resto...restiamo alla finestra a 20 gg dall'inizio del campionato.
Ora, mi chiedo, dopo Eder e Diamanti, chi sará il prossimo obiettivo? Jeda? Tavano? L'impressione é che alla fine arriverá l'ennesima scommessa o giovane dalle grandi (il Cerci di turno) che non si dimostrerá all'altezza perché se lo fosse non lo darebbero in prestito. Per il resto...restiamo alla finestra a 20 gg dall'inizio del campionato.
mercoledì 4 agosto 2010
Freccia Rossa: centro commerciale o scuola libera tutti?
Lo ammetto: sono un abitudinario del centro commerciale Freccia Rossa. Mi piace leggere il giornale mentre bevo il caffè e poi fare una vasca a vedere le vetrine. Mi piace poter scegliere cosa mangiare sapendo di poter contare su una decina di alternative: sarò un insicuro...ma il Freccia Rossa è una certezza, una delle poche in una zona dove le regole vengono rispettate in base al giorno della settimana (ogni riferimento al piano sosta in vigore al Lio Bar il martedì non è puramente casuale).
Comunque, tornando al centro commerciale, ho notato una cosa disarmante: se fino a giugno, dalle 8 in poi era pieno di ragazzini che giocavano a carte (requisite da mamadù, il bodiguard senza pietà), adesso c'è il deserto dei tartari. Non c'è coda al bar, non c'è nessuno seduto, c'è persino la Gazzetta sempre libera e sempre pronta per essere letta con la tazzina in mano. Ma allora, le 8 è orario di lezione...quindi...i banchi sono nascosti tra le vetrine o il Freccia Rossa è il Castello del terzo millennio? Vuoi vedere che la sostenibilità di 4 bar è garantita da gruppi di ragazzini in "libera uscita in libero centro"?
Comunque, tornando al centro commerciale, ho notato una cosa disarmante: se fino a giugno, dalle 8 in poi era pieno di ragazzini che giocavano a carte (requisite da mamadù, il bodiguard senza pietà), adesso c'è il deserto dei tartari. Non c'è coda al bar, non c'è nessuno seduto, c'è persino la Gazzetta sempre libera e sempre pronta per essere letta con la tazzina in mano. Ma allora, le 8 è orario di lezione...quindi...i banchi sono nascosti tra le vetrine o il Freccia Rossa è il Castello del terzo millennio? Vuoi vedere che la sostenibilità di 4 bar è garantita da gruppi di ragazzini in "libera uscita in libero centro"?
martedì 3 agosto 2010
Cosa manca al Brescia...
A poche settimane dall'inizio del campionato, il Brescia non si smentiscd e....allineato alle altre squadre, é piu che mai un cantiere aperto. L'unico colpo di mercato é stato l'acquisto di Sereni che, se giocasse come al Torino due anni fa, sarebbe un portiere di livello per chi si deve salvare.
Per il resto, molte chiacchiere, annunci, arrivi imminenti che peró non trovano riscontro al capitolo contratti. Il Brescia di oggi, é quello che ha vinto i play off eccezion fatta per Sereni (Rispoli e Zambelli si sono divisi minuti e gloria): troppo poco per pensare ad un campionato salvarsi. A mio avviso, posto che si giocherá con il 4-3-1-2 in modo da risparmiare alla voce entrate un esterno offensivo, a questa squadra manca senza dubbil un centrale di categoria; accanto a Martinez, non possono esserlo Mareco e Zoboli (titolari in A solo l'anno della retrocessione), non puó esserlo De Maio (inadatto alla categoria) e nemmeno Bega (decisivo in B ma quasi all'esordio in A a 35 anni suonati). Idee? Knezevic potrebbe andare benissimo, Kaladze in uscita dal Milan (dispostissimo a pagargli lo stipendio) un'altra. Ma, almeno, basta scommesse.
In mezzo al campo, con Zambelli e Castellini (per ora peró c'é Dallamano per cui vale il discorso fatto per Mareco e Zoboli), serve un esterno du riserva e un mediano che faccia da parafulmine a Budel e Cordova. Io penserei a Parola in eccesso a Cagliari, da cui arriva anche Dessena o Pinzi. Altri medianacci in giro non ne vedo....anche se grida vendetta il prestito oneroso di Cigarini dal Napoli al Siviglia per 350 mila euro. Capitolo Baioccco....si decida che non é Baggio....
Atttacco: Caracciolo scommessa in A....Possanzini fará la riserva nel caso arrivasse un uomo in grado di giocare dietro le punte. Eder? Prr non si é visto....certamente é un investimento notevole (4 mln circa per la metá) e dová fare 10-12 gol per non svalutarsi. Il Gino rischia...a me sarebbero piaciuti Succi, Adailton. Vedremo. Ultima cosa: quanti sono ad oggi gli abbonati?
Per il resto, molte chiacchiere, annunci, arrivi imminenti che peró non trovano riscontro al capitolo contratti. Il Brescia di oggi, é quello che ha vinto i play off eccezion fatta per Sereni (Rispoli e Zambelli si sono divisi minuti e gloria): troppo poco per pensare ad un campionato salvarsi. A mio avviso, posto che si giocherá con il 4-3-1-2 in modo da risparmiare alla voce entrate un esterno offensivo, a questa squadra manca senza dubbil un centrale di categoria; accanto a Martinez, non possono esserlo Mareco e Zoboli (titolari in A solo l'anno della retrocessione), non puó esserlo De Maio (inadatto alla categoria) e nemmeno Bega (decisivo in B ma quasi all'esordio in A a 35 anni suonati). Idee? Knezevic potrebbe andare benissimo, Kaladze in uscita dal Milan (dispostissimo a pagargli lo stipendio) un'altra. Ma, almeno, basta scommesse.
In mezzo al campo, con Zambelli e Castellini (per ora peró c'é Dallamano per cui vale il discorso fatto per Mareco e Zoboli), serve un esterno du riserva e un mediano che faccia da parafulmine a Budel e Cordova. Io penserei a Parola in eccesso a Cagliari, da cui arriva anche Dessena o Pinzi. Altri medianacci in giro non ne vedo....anche se grida vendetta il prestito oneroso di Cigarini dal Napoli al Siviglia per 350 mila euro. Capitolo Baioccco....si decida che non é Baggio....
Atttacco: Caracciolo scommessa in A....Possanzini fará la riserva nel caso arrivasse un uomo in grado di giocare dietro le punte. Eder? Prr non si é visto....certamente é un investimento notevole (4 mln circa per la metá) e dová fare 10-12 gol per non svalutarsi. Il Gino rischia...a me sarebbero piaciuti Succi, Adailton. Vedremo. Ultima cosa: quanti sono ad oggi gli abbonati?
giovedì 29 luglio 2010
Dopo il diluvio...l'arcobaleno
Un arcobaleno che mette colore ad un pomeriggio grigio di Brescia. Una serie di colori che, partendo dalle pendici della Maddalena, sembra morire dietro il centro commerciale Freccia Rossa. Per trenta secondi ci siamo fermati a guardare fuori dalla finestra, ricordando, forse, quando da bambini aspettavamo che smettesse di piovere per vedere se all'improvviso quel gioco di riflessi generasse il tanto anelato arcobaleno. Della serie...le cose semplici che hanno caratterizzato la giovinezza di ognuno di noi non passano mai.
sabato 24 luglio 2010
Il Pirlo da Cakao

Non poteva che cominciare da qui l'avventura, che poi lo è solo per il fegato, di raccontare una terra attraverso il suo aperitivo.
La prima tappa è Cakao, piazza Arnaldo, accanto alla piadineria, lato opposto rispetto al severo sguardo dell'Arnaldo stesso: dietro il banco Fabio, Vito, Maui, Andrea, Diego e Paola. A dire il vero Diego è in cambusa a fare le tartine e le salsine cercando di tenere bene in equilibrio il rapporto tra la salsa rosa e i gamberetti. Il Cakao è il mio posto preferito: perchè i ragazzi sono degli amici, perchè quando capita di avere un'ora libera e la voglia del Pirlo avanza, ecco che al Cakao puoi andare anche se sei da solo. L'atteggiamento dello staff (si va beh non montatevi la testa) è di quelli da amicone, barzellette, battute, la serata o quel che è passa via in un attimo.
Variazione sul tema: al Cakao c'è anche il Pirlo Camparo, quello con l'angostura. Un tocco di vivacità in più, da provare, così come le mitiche tartine di Diego, il MAESTRO della tartina.

VOTO 9-: perchè nella vita si può sempre migliorare....anche quando il livello di partenza è altissimo.
Sopra piazza Arnaldo...la fine del mondo

Ieri sera ero a bere un pirletto col Campari (va beh due) con il mio amico Arma. Ad un certo punot, mentre fuori pioveva, ci siamo accorti di essere gli unici ad essere ancora dentro il Cakao, il mitico bar di Raudo Fabietto. Incuriositi e insospettiti (una volta Fabio mi ha chiamato alle 11 del mattino per dirmi che una grossa palla arancio gli era passata sopra la testa e stava viaggiando verso la Bassa) anche noi siamo usciti: spinta da un vento fortissimo, una grande nuvola nera stava coprendo la piazza. Frutto, ovviamente, delle particolari condizioni meteo di ieri sera: vista dal basso, però, pareva che arrivasse la fine del mondo. Invece no perchè sono qui a scrivere.
martedì 13 luglio 2010
Brescia, 66 anni fa il bombardamento

Passeggiando per il centro, i segni non ci sono più. Eppure qualche anziano, e ce ne sono molti, non può avere dimenticato: e non ha dimenticato quel 13 luglio 1944, 66 anni fa, giorno del più micidiale bombardamento che abbia mai colpito la nostra città.
Un primo bombardamento colpì in effetti la Stazione e le sue vicinanze già nella notte: nel cielo si materializzarono 31 aerei che colpirono Brescia con 181 bombe. Il peggio in ogni caso doveva ancora arrivare: verso le 11 un'infinità di aerei, pare 186, sganciarono 518 bombe. Le conseguenze furono devastanti. venne colpita la linea ferroviaria, una vasta fetta di città, dalla Stazione al Castello e al Vantiniano. Grossi danni in centro storico, con interi edifici di piazza Vittoria sventrati, la biblioteca Queriniana, il Duomo e il Broletto colpiti dalle bombe. Ma il peggio, toccò ai bresciani: quasi 250 vittime. Oggi è un giorno triste per Brescia: che non deve essere dimenticato.
domenica 11 luglio 2010
Paderno Franciacorta, ladri in azione
Di seguito ecco una serie di fotografie, la maggior parte inedite (quattro le ho pubblicate sull'edizione odierna di Bresciaoggi) e presenti solamente su questo blog, che ritraggono i ladri in azione al bar Roma di Paderno Franciacorta, un piccolo paese a una ventina di chilometri da Brescia. Si tratta della terza spaccata in cinquanta giorni, la refurtiva, senza contanti, consiste solo in sigarette, ricariche telefoniche e gratta e vinci. Tre colpi in sei settimane mi sembrano decisamente troppi: cosa possono fare i cittadini per proteggersi e, ancor di più, cosa possono fare gli imprenditori per evitare che questo accada? Il caso, già sollevato sull'edizione odierna di Bresciaoggi, mette a nudo una situazione che, specialmente in zone lontano dai grandi centri abitati, spesso risulta essere sconosciuta.

















domenica 4 luglio 2010
Enzo Ciravolo primo alla Coppa Mazzotti
Ho sbagliato pronostico: assente Giuliano Canè per un problema last minute, la Coppa Franzo Mazzotti è andata al siciliano Enzo Ciravolo, terzo classificato nell'ultima Mille Miglia a bordo di una Bmw. Il siciliano ha preceduto l'emiliano Gamberini e il bresciano Michele Cibaldi, vincitore l'anno scorso e terzo quest'anno con la sua Gilco.
La gara organizzata dal Club Mille Miglia con l'intento di rievocare il Gran Premio Brescia del 1940 ha registrato alla fine 65 equipaggi al via: 7 di questi si sono ritirati, penalizzati probabilmente dal gran caldo che ha messo a dura prova motori non più giovanissimi.
La gara organizzata dal Club Mille Miglia con l'intento di rievocare il Gran Premio Brescia del 1940 ha registrato alla fine 65 equipaggi al via: 7 di questi si sono ritirati, penalizzati probabilmente dal gran caldo che ha messo a dura prova motori non più giovanissimi.

sabato 3 luglio 2010
Coppa Mazzotti, nel ricordo di due amici della Mille Miglia

Oggi parte la seconda edizione della Coppa Mazzotti. Quest'anno non sarò al via (fortunatamente per la macchina di Giovanni) ma non mancherò di salutare alla partenza i tanti amici che si giocheranno la vittoria. Sarà l'occasione per rivedere tanti protagonisti dell'ultima Mille Miglia, dal re Giuliano Canè ai grandi sfidanti Bruno Ferrari, Roberto Gaburri, Enzo Ciravolo e Michele Cibaldi: il percorso è quello tradizionalmente rievocativo della Coppa Mille Miglia Gran Premio Brescia del 1940, un insieme di tra lunghi rettilinei tra Brescia, Cremona, Mantova e quindi nuovamente a Brescia.
Molto interessante sarà il comportamento delle vetture e dei piloti sullo sterrato del parco dell'Oglio a Isola Dovarese, tra Cremona e Mantova: un tuffo nel passato prima di risalire verso Brescia con l'arrivo al museo Mille Miglia. Chi vincerà? Punto su Michele Cibaldi perchè dire Canè è troppo semplice. Stasera vedremo se sarò stato buon profeta, del resto anche il Brasile poco fa ha perso.

Quest'anno la Coppa Mazzotti sarà anche l'occasione per ricordare due amici della Mille Miglia e del Club Franco Mazzotti scomparsi nell'ultimo anno: l'ex segretario Raoul Patrizi e l'ex consigliere Andrea Curami: due appassionati di auto e "tecnici" delle auto storiche intese come simbolo della crescita tecnologica automobilistica.
venerdì 2 luglio 2010
Trenitalia, avanti così

Ieri ennesima puntata della vergogna a bordo del treno Milano-Venezia (fortunatamente solo nella tratta Brescia-Desenzano). Salito a bordo, mi accorgo che il vetro (o quel che è) della porta che separa una carrozza dall'altra è stato rotto ma che, il personale sempre diligente e attento, ha posto una serie di scotch per evitare che pericolosissimi pezzi di vetro potessero in qualche modo nuocere.
Ironia della sorte, proprio al di là della porta danneggiata si trovava il bagno (lì fortunatamente la porta c'era) con tutti gli annessi e connessi.

Perdendo lo sguardo oltre il finestrino, vengo rapito dalla scritta "per un maggiore confort tenere i finestrini chiusi". Ma, dico, detto che l'impianto di climatizzazione è un optional per principini, qualche dirigente di Trenitalia ha idea di cosa significhi tenere i finestrini chiusi su quelle carrozze? Forse in futuro abbineranno al biglietto normale una bombola d'ossigeno, previo pagamento supplemento. Non importa, quel che conta è la pubblicità e le campagne che invitano gli italiani ad usare il treno per rispettare l'ambiente: ma il treno rispetta gli italiani?
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