sabato 21 agosto 2010

Figli di una shamandura


"La shamandura è molto di più: è una filosofia di vita che nasce da un mix di acqua, azoto e birra. Forse una scusa per fuggire dal mondo reale, forse un amore per il mare e le sue creature al di là di ogni futuro preconfezionato, o forse solo malati della "sindrome di Peter Pan". Tra barche, coralli e bar, i personaggi di Figli di una shamandura vivono e lavorano dimenticando la loro età anagrafica, sullo sfondo di un Egitto surreale e inedito, popolato da turisti che lo sono ancora di più, e di un mare splendido. Un libro dedicato a quelli che "se ne sono andati" con una sacca da sub in spalla, per esplorare la propria vera vita in un posto dove splende sempre il sole, tra gaffe, situazioni assurde, rischi del mestiere, cinismo e incongruenze, ma con addosso l'innocenza di chi guarda il mondo con occhi che hanno già scartato il conosciuto, la sicurezza e il banale. Il mare e la vita brada come stile irrinunciabile per migliaia d'istruttori e guide subacquee, lungo percorsi spesso funambolici, a volte struggenti, più spesso paradossali, itinerari umani descritti brillantemente in pagine che si fanno leggere in un fiato."
Uno dei libri più belli che ho letto, uno di quei libri che, per vari motivi, sento appartenermi. Leggendo sembra di muovermi dentro quei bar, su quelle spiagge, su quelle barche. Che forse, sento un po' mie. Senza sapere per quale motivo..o forse lo so...e questo è un problema.

Anche a Brescia arriva lo street soccer

In Brasile giocando a calcio per strada nascono i fenomeni: a Brescia, giocare a calcio, è vietato persino nei parchi. Poco male, vorrà dire che il Brescia non potrà contare su campioni dal piede sopraffine e dalla movenza felina abituata a schivare turisti e piante.
Detto questo, però, a Brescia c'è anche chi gioca per strada: è successo ieri sera in via Eritrea, zona comparto Milano: quattro ragazzi, due per parte, si lanciavano e calciavano una piccola palla da calcio color oro (quella che nella fotografia si intravede appena sopra il muraglione dopo un lancio fuori misura). Mi hanno fatto sorridere....evidentemente...sfruttando il non traffico agostano, si sono costruiti un campo sull'asfalto. Del resto anche la PlayStation...ha un titolo che si chiama "StreetSoccer".

venerdì 20 agosto 2010

Canzoni e suoni che vivono un'estate

Guardando Meteore, ieri sera, non ho potuto non riflettere su un paio di gruppi musicali che hanno scritto e cantato delle estati. I Lightouse Family, con High, e i Fouls Garden, con Lemon Tree. Testi magari non memorabili ma estremamente facili da ricordare, motivetti che ognuno ha canticchiato, nel mio caso guidando uno scooter che era l'unico mezzo possibile a metà anni '90.

mercoledì 18 agosto 2010

Gioco di post Ferragosto: trova le analogie

Dopo una visita al cantiere dello stadio Rigamonti e avere constatato come i lavori non siano propriamente avanzati (ma l'inguaribile ottimista Labolani assicura che tutto verrà fatto per tempo, del resto non ho mai sentito un politico dire che i lavori sono in ritardo, al massimo dicono di essere in anticipo sul ritardo), mi sono soffermato sullo spogliatoio dello stadio cittadino, proprio quello dove entraranno le telecamere di Sky per riprendere i giocatori nella loro dimensione più riservata. Rispetto a quelli di altri stadi...trovate le analogie. Quello del Rigamonti ovviamente è il primo...






Il Brescia e le sinergie: queste sconosciute

Nei giorni scorsi il presidente della Provincia Daniele Molgora ha ricevuto in Broletto il Brescia Calcio per ringraziarli della splendida promozione e per incoraggiarli in vista del prossimo campionato di serie A.
L'occasione mi è cara per fare una riflessione sul tema ritiri squadre di calcio: quest'anno il Brescia è andato a Storo, bassa val Rendena, le montagne sono quelle che si vedono dalle finestre, non quelle che si vivono. Ma fino qui, poco male. Ma perchè invece che portare il Brescia a Storo non si opta per una sinergia con un paese montano della nostra provincia? Sarebbe un bellissimo sistema per valorizzare il territorio e farlo vedere ai bresciani che tanto spesso trascurano quello che hanno in casa.
Perchè la provincia, con Brescia Tourism e i consorzi vari non sigla un accordo e manda il Brescia ogni anno in un comune diverso? Penso ad una turnazione Valcamonica, Valsabbia e Valtrompia: penso che non ci sarebbe niente male in un trittico Breno, Capovalle, Bovegno. In fondo, basta uscire dalla città, e smaltiti i tempi di Mazzone (Vipiteno e Dimaro come mete estive) il Brescia non è che ha vissuto in zone ad altissima concentrazione turistica (Pieve di Cadore, Valdaora e, appunto, Storo).
Ho provato a parlare con qualcuno della società: risposta, "noi andiamo dove ci offrono le condizioni". Traduzione: costi bassi e strutture. Detto che il Brescia non gioca a hockey su ghiaccio....credo che un campo da calcio e un albergo si trovi ovunque e che i costi di Treviso Bresciano, o Serle, siano in linea con Storo soprattutto con l'intervento di un progetto di marketing della Provincia. Forse basta pensarci.

martedì 17 agosto 2010

Ultima moda delle Baleari....

Poi dicono che le disgrazie possono succedere: ma se poi la disgrazia la si cerca come la cappella di un porcino nel bosco...allora il destino, la dea bendata e la casualità hanno davvero poco a che vedere.

Ho visto casualmente su You Tube questo video sull'ultima moda delle Baleari, il tuffo in piscina dal balcone. Certo...senza dubbio una scarica di adrenalina ma mi chiedo se mai nessuno ha considerato l'ipotesi di potersi anche far del male. Ma...spero vivamente che questa ennesima tendenza dalla sempre illuminata Spagna non finisca con l'invadere anche l'Italia...che quando si tratta di copiare cagata è meglio di una carta carbone.
In fondo....potrebbe anche finire così.

lunedì 16 agosto 2010

Pirlenfest 2010: promossa a pieni voti

Aperitivo di pranzo a Ferragosto: niente spiaggia, ma il centro storico di Rivoltella per la consueta Pirlenfest. Due chioschi organizzati dall'associazione amici di Borgo di Sotto hanno portato nel cuore della frazione desenzanese (che tuttavia non ha mai nascosto velleità autonome) centinaia di persone.
Il pirlo, rigorosamente con il Campari, è andato via come l'anguria: l'offerta libera, un incentivo a premiare i volontari. Unico neo...la pizza in accompagnamento al pirlo, piuttosto....gommosa. Due olivelle non avrebbero guastato ma a offerta libera non si deve guardare in bocca quindi un grosso complimento a tutti.
Speriamo che il prossimo anno l'iniziativa prosegua: sarebbe un giusto riconoscimento a quei fiumi di Campari che hanno invaso Rivoltella. Promossi a pieni voti.