sabato 4 settembre 2010

Il marketing si misura in centimetri di....tacco

Personalmente la trovo un'idea brillante: non solo perchè da sempre metterei al bando le ballerine, ma perchè sono seriamente convinto che una donna con il tacco sia decisamente più bella di una donna senza tacco. Tutto questo, si intende, senza sconfinare nei casi estremi. Comunque mi premeva segnalare l'iniziativa di una discoteca genovese, il Covo di Nord Est a Santa Margherita ligure che ha proposto una serata in cui le donne con un tacco di almeno di 8 centimetri non avrebbero pagato l'ingresso. E, come per magia, sono comparsi anche i tacchi 14. Complimenti all'ideatore....in barba a podologi e fisiatri che da sempre osteggiano il tacco superiore ai quattro centimetri.

venerdì 3 settembre 2010

Bentornato Antonio

Gli sembrerà di giocare più leggero;come se quella maglia, azzurra, non la indossasse: del resto non si può indossare una pelle, quella è semplicemente parte di noi: perchè la maglia del Brescia per Antonio Filippini è proprio una seconda pelle. Qualcosa che si lega all'anima, abito da sfoggiare ma anche corazza da cui proteggersi quando non tutto va come deve andare.
Antonio Filippini è tornato al Brescia: a 37 anni il centrocampista di Urago Mella può ricongiungersi con la casa madre dopo aver girato Italia e stadi, aver conosciuto esaltanti cavalcate (Palermo? Livorno?) e conosciuto concenti delusioni (Treviso, l'ultima Livorno): il gladiatore tornerà nella sua arena, ora toccherà a coloro che abitano gli spalti cercare di cogliere nella sua corsa, cattiva e nervosa, la voglia di dare l'ultima energia rimasta per la causa che ha sempre sentito sua. In bocca al lupo Geme....e noter de bresa som i pe bei

giovedì 2 settembre 2010

Analisi tecnica sul mercato della Juventus

Non tutti gli juventini sono stati in sintonia con il mercato dei bianconeri: tra favorevoli e contrari, nostalgici che sognano l'ennesima primavera di Del Piero, illusi che sperano che Motta sia un nuovo Cafù e che Pepe sia destinato ad essere un pilastro della rifondazione....vi propongo un video che fa un'analisi completa del mercato juventino. Buona visione....

mercoledì 1 settembre 2010

Stevanin, da serial killer a Francescano

Può una conversione arrivare anche da parte di chi ha commesso il più brutale dei crimini? Gianfranco Stevanin, meglio noto come il serial killer di Terrazzo (Verona), in carcere da 16 anni nella prigione di Opera dove sta scontando l'ergastolo per gli omicidi di sei donne brutalizzate, fatte a pezzi e sepolte nella campagna della bassa veronese tra il 1989 e il 1994, avrebbe deciso di convertirsi all'ordine francescano.
Da tempo viene seguito da un padre spirituale che avrà il compito di verificarne l'autenticità della vocazione: certo, fa riflettere come una persona in grado di ammazzare e seppellire diverse persone possa avvicinarsi così tanto a Dio da volerne diventare paladino.
Del resto, il vangelo dice che lo spazio per il pentimento è infinito: ma ne siamo proprio sicuri?

I ricordi della Bosnia in un cimitero online

1992-1995: tre anni di guerra, conflitti, bombardamenti che hanno colpito Sarajevo, Srebrenica e tutto quanto di "sensibile", quindi "umano" vivesse sul territorio bosniaco. Una guerra che si portò via 100 mila persone, morte, e altre 30 mila, attualmente disperse, in realtà decedute ma non ancora ritrovate e identificare.

Per non dimenticare, e per offrire un ricordo cui aggrappare una speranza, Ziyah Gafic, uno dei guru della fotografia internazionale, nei prossimi giorni metterà online il sito internet quest.ba, un grande cimitero online cui abbinare i nomi delle persone identificate nelle fosse comuni agli oggetti personali ritrovati. Si tratta, in verità, dell'ultimo passaggio di un lavoro ben più grande che sta tentando, dal 2001, di dare un nome e un cognome ai tanti resti umani ritrovati nel sottosuolo bosniaco, disseminati in fosse comuni, riemersi durante gli scavi per la costruzione di case o riaffiorati durante l'installazione di un traliccio per la linea telefonica.
La procedura, in verità, è piuttosto semplice anche se molto laboriosa, lunga e dolorosa per le famiglie bosniache: l'International Commission of Missing Person (Icmp), istituito nel 1996 per volere dell'Aja, ha raccolto il dna di migliaia di persone (69772 bosniaci) che hanno parenti dispersi in guerra. Quel dna, in laboratorio, viene catalogato con un codice a barre per garantire l'anonimato: quella stessa sequenza viene confrontata con quella "consegnata" dai resti ossei recuperati durante quasi tipo di scavo. Ove ci sia una compatibilità superiore al 99%, al resto umano viene immediatamente associato un nome e un cognome. In questo modo, in quasi 10 anni di lavoro, l'Icmp ha identificato quasi 5 mila dispersi consegnanfo alle famiglie un ricordo.
I resti "catalogati" in terra bosniaca
Per questo motivo, da due anni, Gafic gira senza sosta per la Bosnia a fotografare qualsiasi oggetto appartenuto a una persona morta: si tratta di medagliette, pettini, documenti, anche abbigliamento. Fotografie che, grazie al lavoro dell'Imcp, verranno abbinate ad un nome e ad un cognome per creare online un cimitero virtuale che nelle intenzioni di Gafic vuole essere un "monumento di immagini". Anche questo è un modo, al passo con i tempi, per non dimenticare.
I ritrovamenti in una fossa comune di Srebrenica

martedì 31 agosto 2010

I magnifici quattro....

Pato, Ronaldinho, Ibrahimovic e Robinho: se sono rose fioriranno, certo, hanno già acceso la fantasia dei tifosi e non è poco visti gli ultimi anni di purgatorio. L'ultimo giorno di mercato ha senza dubbio incoronato il Milan come regina del calciomercato con il grande colpo Robinho messo a segno solo tre giorni dopo l'acquisto di Zlatan Ibrahimovic.
Ora, toccherà ad Allegri gestire una macchina da spettacolo e gol di questa portata: certo, tra i precedenti ricordo anche un Milan con Savicevic, Baggio e Weah che non andò benissimo...vero Tabarez? Ora però, nelle possibilità di Allegri c'è anche un Milan con il 4-2-3-1 con Ronaldinho mezzapunta centrale, dietro a Ibra e incastonato tra Pato (a destra) e Robinho (a sinistra). Se son rose....fioriranno. Altrimenti resteranno i sogni...accesi da un calciomercato di fine estate.

Metti un arcobaleno sulla strada


Quando si vede quella serie di colori divagare nel cielo con la caratteristica curva, è inevitabile correre al mondo delle favole. Quel senso di allegria trasmesso dall'arcobaleno è diventato l'elemento trainante della prima Biennale di Belleville, quartiere parigino reso famoso dai romanzi di Daniel Pennac che si terrà dal 10 settembre al 23 ottobre. Sabine Lang e Daniel Baumann hanno infatti trasformato in un lungo arcobaleno una delle strade del quartiere: senza dubbio non sarà un allestimento eterno perchè creerebbe non pochi probolemi di circolazione e di segnaletica, ma senza dubbio, darebbe grande allegria a chi si trovasse a passeggiare per quella strada. Come fare una passeggiata tra le nuvole dopo un temporale...

domenica 29 agosto 2010

Il pagellone del Brescia

PARMA-BRESCIA: 2-0


SERENI: 6,5. Non può fare niente perchè con due «compari» come Dallamano e Zoboli è come difendere a distanza una Ferrari lasciata nel parcheggio con le chiavi dentro. Per il resto para quello che può...se il Brescia resta vicino al rientrare in partita il merito è soprattutto suo.

ZAMBELLI: 5,5. Non impeccabile sul gol del Parma, per il resto almeno fornisce l’impressione di sapere in che categoria gioca. Se poi Kone ha un concetto di raddoppio piuttosto labile la colpa non è certamente sua ma di chi, semmai, non riesce a porvi rimedio.

MARTINEZ: 5,5 La mano fasciata non è un’alibi, «buca» sul 2 a 0, poi cerca di chiudere dove può quando può.

ZOBOLI: 5. Sul gol invece che provare a chiudere chiama un fuorigioco che non c’è. Per il resto prova anche ad impostare facendo capire perchè nel Torino non giocava quasi mai. Si spinge anche in avanti ma la sua sforbiciata vale solo tre replay su Sky

DALLAMANO: 5. Giovinco non gli passa sopra perchè per lui è troppo alto. Però gli va via a destra, sinistra e anche in mezzo alle gambe. Rischia di farsi arrestare per vagabondaggio, quando prova a lanciare con il suo mancino non lascia ricordi che meritino di essere ricordati.

KONE: 5. Se sei greco, giocavi nell’Iraklis ed eri svincolato...non è per una congiuntura astrale. Mosso da eccessivo fairplay...lascia Zambelli quasi sempre due contro uno. Generoso.

BUDEL: 5,5. Prova qualche apertura, per il resto Morrone ha altro passo e forza. Al suo posto CORDOVA (5) che si fa notare per un paio di punizioni dalla distanza tirate parecchio male.

VASS: 5,5. Apprezzabile il riordino alla pettinatura, meno i tentativi di coprire a sinistra e in mezzo al campo. Troppo poco per l’ungaro che cerca almeno di dare una mano a Dallamano.

DIAMANTI: 5. Cambiando canale la sua foto è passata anche a «Chi l’ha visto?». Forse sta ancora finendo il trasloco. Al suo posto EDER (5,5) che almeno prova a farsi vedere....

POSSANZINI: 5,5 Il capitano di tante battaglie fa il solito, si batte e si sbatte. Peccato che le proporzioni che governano la qualità, in serie A abbiano altre «conversioni» rispetto alla B.

CARACCIOLO: 5. In queste condizioni non è presentabile in serie A. Cerca il fraseggio e sbaglia, prova di forza ma gli altri ne hanno di più. Al suo posto entra in campo FECZESIN che potrà raccontare ai parenti in Ungheria di aver giocato in serie A.

IACHINI: 6. Lui lo sapeva e aveva chiesto tre giocatori. Se non li ha...non potendo giocare in 8...cerca il male minore. Peccato che Ligabue era emiliano e non bresciano...quindi mentre Iachini si accontenta...il Parma gode.