mercoledì 2 giugno 2010

Piazza Arnaldo, coltelli e aperitivi. E la sicurezza?

Un 24enne accoltellato in piazza Arnaldo, cuore di Brescia. Un ragazzo finito in ospedale dopo essere stato aggredito nella piazza più frequentata della città. Non è un quartiere ghetto, non è la stazione, è il cuore della Brescia serale, dove la Polizia fa ronde e controlli, dove i Vigili non mancano mai, per dare multe ai divieti di sosta.
Ora, sento dire, solo da chi in piazza non ci va e non c’è mai andato: nemmeno in piazza Arnaldo si è sicuri. Il problema, semmai, è che non si è sicuri in nessun posto finchè la localizzazione di un fatto è dettata dalla casualità. L’accoltellamento è accaduto in piazza Arnaldo solamente per una questione di opportunità: poteva succedere al parcheggio del supermercato o in quello dello stadio, poco importa. Per questo mi sento di «salvare» la piazza, non perchè ci ho passato tante serate e bevuto una marea di pirli, ma perchè, proprio la sua frequentazione così numerosa, impedisce che fatti come quello dell’altra sera diventino di folle routine. Basti chiedere ai tanti residenti che dicono come «finchè ci sono i ragazzi siamo sicuri che non vengono i delinquenti». Poi, ovviamente, nella massa c’è tutto. Ma la massa ha anche il potere di nascondere e, come l’altra sera, di nascondersi.
E questa volta, la parte «extracomunitaria» rappresenta solo una metà del «fatto».

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