venerdì 4 giugno 2010

Sicurezza in piazza Arnaldo. Problema o pretesto?

Il vicensidaco di Brescia Fabio Rolfi ha annunciato un giro di vite in piazza Arnaldo: più controlli nei bar, più controlli tra i frequentatori. Ho il sospetto che tra qualche ora potrei venire perquisito perchè bevo un aperitivo in una piazza dove l'altra sera è stato accoltellato un giovane con precedenti più che significativi. Mi sembra, onestamente, troppo.
L'aggressione è un regolamento di conti: probabilmente sarebbe successo ovunque, al benzinaio come al parco Ducos. Ma poco importa: l'importante è trovare un pretesto per mettere in mostra un sistema di sicurezza che, dopo le ultime polemiche, non prenda solo gli extracomunitari come bersaglio. Condivido nella sostanza (la caccia all'extracomunitario è diventata ormai al limite del grottesco), non nei termini.
Parlando con un carabiniere, ieri si discuteva sulla possibilità di una maxiretata, magari con l'ausilio dei cani antidroga. "Impossibile - assicurava il mio interlocutore - : per due motivi, in primis perchè un cane antidroga può lavorare 20' per poi riposarne 40', poi perchè in una realtà con così tanta gente i cani si innervosiscono e i profumi non fanno che distrarli".
Probabilmente assisteremo a qualche controllo campione nei bar: per controllare che amministrativamente sia tutto in ordine, che i permessi siano in regola. Perchè è la sola cosa fattibile in attesa di una schedatura per poter bere un aperitivo. Del resto si voleva valorizzare tutta la città. E allora...perchè non partire dalla svalorizzazione sociale e commerciale di una realtà come piazza Arnaldo?

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