mercoledì 18 agosto 2010

Il Brescia e le sinergie: queste sconosciute

Nei giorni scorsi il presidente della Provincia Daniele Molgora ha ricevuto in Broletto il Brescia Calcio per ringraziarli della splendida promozione e per incoraggiarli in vista del prossimo campionato di serie A.
L'occasione mi è cara per fare una riflessione sul tema ritiri squadre di calcio: quest'anno il Brescia è andato a Storo, bassa val Rendena, le montagne sono quelle che si vedono dalle finestre, non quelle che si vivono. Ma fino qui, poco male. Ma perchè invece che portare il Brescia a Storo non si opta per una sinergia con un paese montano della nostra provincia? Sarebbe un bellissimo sistema per valorizzare il territorio e farlo vedere ai bresciani che tanto spesso trascurano quello che hanno in casa.
Perchè la provincia, con Brescia Tourism e i consorzi vari non sigla un accordo e manda il Brescia ogni anno in un comune diverso? Penso ad una turnazione Valcamonica, Valsabbia e Valtrompia: penso che non ci sarebbe niente male in un trittico Breno, Capovalle, Bovegno. In fondo, basta uscire dalla città, e smaltiti i tempi di Mazzone (Vipiteno e Dimaro come mete estive) il Brescia non è che ha vissuto in zone ad altissima concentrazione turistica (Pieve di Cadore, Valdaora e, appunto, Storo).
Ho provato a parlare con qualcuno della società: risposta, "noi andiamo dove ci offrono le condizioni". Traduzione: costi bassi e strutture. Detto che il Brescia non gioca a hockey su ghiaccio....credo che un campo da calcio e un albergo si trovi ovunque e che i costi di Treviso Bresciano, o Serle, siano in linea con Storo soprattutto con l'intervento di un progetto di marketing della Provincia. Forse basta pensarci.

2 commenti:

  1. Condivido... Ponte di legno non è stata selezionata per un soffio per questioni legate al nuovo campo di calcio

    RispondiElimina