giovedì 5 agosto 2010

L'anonimato sui blog? Quando è tutela della codardia

Internet terra libera di tutti e per tutti. Capitale del sacro diritto di esprire e fruire, commentare, dibattere e abbeverarsi alla fonte globale della Rete.
Ma, qualche giorno fa, non ho potuto evitare di leggere un commento su un blog bresciano che riportava un attacco personale, professionale e morale verso un professionista. Se proprio di vuole salvaguardare il diritto di espressione, non ci sarebbe niente di male: trovo comunque che il male, nel senso più generale possibile, stia nel fatto che purtroppo sia possibile attaccare persone che hanno un nome, cognome e magari una professionalità pubblica trincerandosi dietro un nome fittizio o sigle indecifrabili, riconducibili a persone fisiche solamente tramite un esposto alla Polizia Postale.
Ora, mi chiedo, possibile che non si possa cambiare le norme? Se la libertà di molti deve essere la codardia di pochi, mettiamo dei paletti, affinchè la codardia venga smascherata e la moralità delle persone salvaguardata: a volte dovrebbe essere compito dei moderatori mettere dei paletti non arriva il buonsenso degli utenti, forse ora dovrebbe essere una normativa a mettere dei tralicci per moderatori e utenti. Che, a questo punto, si abbia almeno il coraggio del giudizio.

3 commenti:

  1. qui non si censura anche se ammetto che il sistema per commentare non é uno spettacolo. La censura resterá per ogni commento che porti offese

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