giovedì 22 luglio 2010

Da Costanza a Palmanova: la breve vita di una escort


Diana Alexiu è una delle tante: escort non per vocazione, probabilmente per necessità. Sono pienamente daccordo con il criminlolo Carlo Alberto Romano quando dice che una scelta del genere, seppur ragionata, ponderata, non dettata da una sorta di schiavitù (propria delle prostitute da strada) non può essere moralmente libera al 100%. E' altrettanto vero però che per fare una vita del genere, serva un gran pelo sullo stomaco: serve un gran coraggio a lasciare Costanza a 16 anni per andare a fare la ballerina a Bucarest, ne serve di più a 18 per venire in Italia, a Modena, e iniziare a fare la escort. Ne serve tantissimo anche per non cambiare rotta dopo un'aggressine seguita da un ricovero in ospedale. Da Modena a Milano, poi Bergamo, infine Desenzano.
Diana Alexiu selezionava accuratamente (evidentemente non abbastanza) i clienti con cui concordava prestazioni extra lusso a prezzi da capogiro: secondo gli inquirenti Diana, in arte "Alexia" poteva prendere anche più di 2 mila euro per notte. Un week end poteva anche portarle in tasca quasi 10 mila euro. Denaro che inviava alla famiglia, che investiva in promozione di sè stessa (5 mila euro al mese tra riviste e siti web) e in cura del proprio corpo. Le piacevano le belle macchine, come la X5 targata Romania che non è mai passata inosservata nell'angusta via Piatti, quartiere Capolaterra di Desenzano.

Diana Alexiu ha affrontato il suo ultimo viaggio verso Palmanova:lì il suo cliente è diventato il suo assassino. E' morta a colpi di balestra. Una vita come tante per ragazze che vengono dall'est Europa: una vita fatta di grande coraggio, perchè, a 23 anni, per vivere sempre al limite sul crinale tra ciò che è sicuro e ciò che non lo è affatto, serve comunque del gran coraggio.

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