giovedì 17 giugno 2010

Islanda fa rima con paradiso del giornalismo?

In Islanda la voce non si alza perchè si potrebbe parlare: non si ha paura di sporcarsi, per questo il bavaglio non c'è. Più concretamente, mentre in Italia si proibisce la pubblicazione di atti giudiziari e in Usa si secreta qualsiasi documento, nella piccola Islanda famosa per i ghiacci e i gaiser (se si scrive così) spunta il piano Icelandic Modern Media Initiative (IMMI) per adottare una serie di misure protettive della libertà di stampa e di informazione. Il piano legislativo prevede anche una serie di incentivi per attirare le attività legate al giornalismo investigativo e fare diventare l’Islanda una sorta di “paradiso legale” per l’informazione. Per ora è stato approvato da 19 parlamentari, si basa sul meglio delle normative presenti nei vari paesi per la libertà di stampa integrate con qualche accorgimento legato ai tempi moderni.
Chissà che presto qualche puro dell'informazione desideroso di dire quello che non ha mai potuto non emigri nella terra dei ghiacci...dove quel che scotta si può dire.
Un approfondimento sulla questione lo si torva sul Post

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