giovedì 17 giugno 2010

Ylenia Carrisi, una missing in Mississipi


Mi è capitato ieri sera di vedere Top Secret condotta da Claudio Brachino:tema della serata la scomparsa di Ylenia Carrisi a New Orleans. Ero bambino quando, il 6 gennaio 1994, accadde, ricordo le riviste, i tg, lo sconcerto. In America queste persone si chiamano "missing"; in Italia scomparsi. Ascoltando il servizio e il dibattito (cui i genitori non hanno voluto partecipare) mi sono fatto l'idea che Ylenia sia rimasta travolta da una voglia di fuga che l'ha portata nel tempo ad essere in Guatemala, in India, in Usa. E che in quella stanza del suo ultimo domicilio ha lasciato il passaporto: unico documento vero che la legava al suo nome e cognome, più, evidentemente, del cuore e della testa. Non credo a corpi spariti o ad acque maligne come quelle del Mississipi, dove si ritiene sia stata inghiottita: credo più alla volontà di scomparire e di rifarsi una vita e un nome nuovo di zecca. Giusto o sbagliato che sia, una scelta comunque rispettabile fatta da una ragazza di 23 anni: giovane, forse viziata, indubbiamente ricca e sicuramente debole. Ma senza dubbio con la facoltà di decidere, almeno per sè. E mi chiedo quanti missing ci siano, ogni giorno, in Italia.

1 commento:

  1. Sono daccordo con te Daniele, una ragazza di appena 23 anni, così incredibilmente bella e nel pieno desiderio di vivere la vita che sognava, per quanto possa aver consapevolmente fatto qualche errore, non può aver desiderato di lasciarsi andare all'ebbrezza delle acque del Mississipi. Forse ha volutamente fatto perdere tracce di sè per dare un taglio netto con il passato e ricostruirsi un futuro nell'anonimato, lontano da chi "erroneamente" l'avrebbe giudicata. Se Ylenia avesse deciso di mantenere l'impegno preso con se stessa, quello di dare un taglio con il passato, sarebbe comprensibile la sua scelta ma ingiustificato il suo comportamento verso chi l'ama e le ha donato la vita.

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